Nell'ombra, Che titolo di schifo...

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Kaika
view post Posted on 5/9/2010, 14:15




Ecco la mia prima fanfiction.Spero vi piaccia!
ATTENZIONE!!
contiene spoiler!è ambientata nel Makai,dopo la guerra,quindi si scopre chi sale al trono e tutto il resto,quindi se non lo sapete e non volete saperlo,NON leggete!

PROLOGO

Era circa mezzanotte nel Makai e la luna splendeva alta nel cielo illuminando gli immensi prati verdi. Tutti dormivano, o meglio, quasi tutti. Un’esile figura avanzava illuminata dalla luna. La sua altezza era di una ragazza di 17-18 anni, ma in realtà ne aveva molti di più. Una lunga treccia lilla le ricadeva sulle spalle e gli occhi blu come il mare fissava un punto lontano. Indossava un lungo vestito bianco con i bordi color porpora e un lungo mantello grigio. I suoi vestiti erano strappati e zoppicava notevolmente. La caviglia le faceva malissimo. Ma che le importava? Era finalmente giunto il suo momento, e poi, ormai aveva imparato a sopportare perfettamente il dolore, dopo tanto tempo. Una lunga cicatrice violastra le solcava il viso color porcellana. Un tempo doveva essere una delle ragazze più belle del Makai,ma ora non era più nessuno,era stata dimenticata da tutti e non ricordava più cosa si provava a stare con gli amici o con la propria famiglia, conosceva solo la solitudine,la triste, tristissima solitudine. Non sapeva che voleva dire provare un’emozione diversa dal forte desiderio di ricomporre il suo orgoglio a pezzi da tanti anni. Il momento che aveva aspettato così a lungo era vicinissimo, talmente vicino che si sentiva più sicura che mai. Finalmente sarebbe potuta rientrare nel Makai, dopo tanto tempo. Le faceva piacere rivederlo. Era una sensazione di caldo nello stomaco, a lei del tutto sconosciuta. Forse in passato l’aveva provata, ma non se lo ricordava affatto. Mentre era assorta nei suoi pensieri, sentì una voce:-Chi sei tu e che ci fai qui?- Era Reira che le puntava contro il suo scettro a forma di luna, pronta a sparare un Mingreon. Accanto a lei c’era Victoreem; erano i Guardiani e come tali dovevano proteggere il Makai, anche a costo della vita. La figura sorrise, e un debole raggio di luna le illuminò il viso. Il suo non era un sorriso, ma era un ghigno che ti paralizzava gli arti, permettendogli solo di tremare per la paura. Reira sgranò gli occhi; non riusciva a crederci! Era lei, era proprio LEI! Fece un Passo indietro, terrorizzata. La mamodo, il cui volto era piombato di nuovi nell’oscurità, disse:-Vedo che ti ricordi di me. In fondo, tu c’eri, giusto Reira?- La sua voce aveva un suono roco, ma conservava un eco di una voce dolce, avuta tanto tempo fa, prima che il lungo silenzio gliela rovinasse. Reira aveva sempre più paura e Victoreem era nascosto dietro di lei da un bel pezzo. “Come fa a sapere il mio nome?Noi non ci siamo mai parlate!La conosco perché c’ero quel giorno, ma non le ho mai parlato, ne sono sicura al 100 per cento!“La figura continuò a parlare: Tu sai tutto, ma non andrai a raccontarlo a nessuno, perché non potrai!! E nemmeno tu, testa a V!- Mise la mano ben aperta davanti ai 2 poveretti e, senza pronunciare nessun incantesimo, sparì, per riapparire più in là, oltre i Guardiani. Sorrise di nuovo, mentre dietro di lei ci fu un’esplosione che fece fare un volo di 20 metri ai due Guardiani. -Un nuovo pericolo sta arrivando nel Makai, e nessuno potrà sfuggirvi, e questo pericolo…… sono IO!-disse,ridendo. La sua risata fece tremare di paura anche gli steli d’erba e i pesciolini che dormivano pacificamente nel lago cristallino che era accanto a lei.

1-UNA GIORNATA QUASI TRANQUILLA
Quella mattina Gash si alzò, si vestì e fece colazione. Da tanto non accadeva qualcosa di strano nel Makai. Niente rapine, omicidi, attacchi, nemici pericolosi, ritorno di avversari sconfitti. Niente di niente. Nonostante ciò, si sentiva come un senso di angoscia dentro, ed era moooooooolto preoccupato. Fuori pioveva e il vento ululava, facendo piegare tutti gli steli d’erba e i fiori e scuotendo le cime degli alberi. Tutte quelle gocce che rigavano il vetro della finestra del palazzo ricordavano al piccolo Gash le lacrime che avevano rigato i volti dei suoi amici e nemici durante la battaglia. La battaglia che lui stesso aveva deciso di non annullare. Questa decisione l’aveva presa in base alle sue esperienze: una semplice elezione non sarebbe bastata a fermare persone come Zophise, che avrebbe potuto facilmente manipolare la mente degli elettori, costringendoli a votare per lui e portando il Makai alla distruzione totale. E poi, la battaglia gli aveva permesso di crescere, e ciò sarebbe accaduto anche a tanti altri demoni. Si riscosse dai suoi pensieri e iniziò a girare a vuoto per il palazzo. Non aveva la più pallida idea di come occupare la giornata. Era assorto nei suoi pensieri (troppo malinconici per un tipo allegro come il piccolo Gash) quando qualcosa lo colpì in pieno petto, buttandolo a terra e gridando come un pazzo “merumerumei!”. Gash riconobbe subito la voce di Umagon, che iniziò a leccarlo. Gash, tra le risate riuscì a staccare Umagon, giusto in tempo per vedere Tio che correva agitando una mano, seguita da Kanchome. Gash non vedeva da un bel pezzo i suoi amici, dato che aveva avuto troppi impegni. Decisero di uscire a giocare. Si fiondarono verso il portone, lo aprirono e corsero per i prati ridendo e scherzando. All’improvviso si sentì un tuono e si paralizzarono all’improvviso; pioveva ancora, e loro erano bagnato fradici!!Iniziarono una folle corsa verso il palazzo il cui portone era, fortunatamente, ancora aperto. Appena entrati lo richiusero fragorosamente. Si erano totalmente dimenticati della pioggia! Erano tristissimi, non sapevano che fare. Fu Gash a risollevare il morale di tutti:-Che ne dite di giocare nel palazzo? Anche qui c’è molto spazio!- La proposta fu approvata e passarono la mattina a correre per i corridoi e a nascondersi nelle varie stanze. L’ora di pranzo arrivò in un battibaleno e si fermarono lì a mangiare. Avevano quasi finito quando Kanchome si alzò in piedi gridando, e facendo prendere uno spavento agli amici:- Guardate c’è il sole!-Se n’era accorto guardando dalla finestra davanti a lui. Si fiondarono tutti fuori e stavolta non tornarono indietro. Per la strada incontrarono anche Kid e Wonlei, che si unirono a loro. Gash vide Brago e lo invitò a giocare con loro, ma lui cambiò strada. Figuriamoci se si metteva a giocare ai giochi infantili di quel piccolo bambino! Fu una giornata bellissima e la sera il piccolo re si coricò felice, ripensando ai bei momenti passati. Stava quasi per addormentarsi, quando ritornò il senso d’inquietudine che aveva provato quella mattina. Sgranò gli occhi e non riuscì più a prendere sonno. Pensò che una passeggiata gli avrebbe schiarito le idee. Si era appena alzato dal letto quando una violentissima esplosione fece tremare il palazzo, facendo cadere a terra il quadro del pro-pro-pro-pro-….zio Pashu. Gash scese le scale di corsa e uscì fuori. Si trovò davanti la stessa figura vista dai due guardiani,solo che lui non l’aveva mai vista,mentre loro sì. Riusciva appena a distinguerne i lineamenti. Disse:-Quindi sei tu l’attuale re del Makai. Un bambinetto come te al trono, figuriamoci! Rimedierò subito a questo scempio.- Gash era terrorizzato come mai in vita sua. Quella voce lo scuoteva fin dentro le viscere, facendolo tremare come gli steli di quella mattina. La mamodo (credo che ormai sia chiaro che lo sia) tese la mano, per poi fare un gesto brusco con la mano. Gash ebbe l’impressione che la terra si aprisse sotto i suoi piedi, poi qualcosa di bollente lo spinse verso l’alto. Per pochi secondi ebbe l’impressione di volare libero come un uccellino, ma durò veramente poco, dato che iniziò subito a precipitare. Giù, giù sempre più giù. L’ultimo ricordo nitido fu una risata, ancora più terrificante della voce. Poi c’è il nero, il nero più nero che esiste al mondo.
Quando riaprì gli occhi si trovava in ospedale, circondato dai suoi amici. In un angolo vide anche Brago. Gli faceva un male cane la testa, oltre al resto del corpo. Durante i primi momenti vide sfocato, poi la vista gli si fece più nitida. Sentì chiaramente la voce di
TIO: Gash, gash! Mi senti?
GASH: credo di sì. Ma dove mi trovo?
TIO: Sei in ospedale. Ti abbiamo trovato privo di sensi accanto al portone del palazzo, pieno di ustioni e ferite gravi.
KANCHOME: Ricordi chi o cosa è stato a farti questo?
GASH: Ricordo,una mamodo,nell’ombra, un’esplosione e poi quella risata. Era terribile, la cosa più spaventosa che abbia mai sentito in tutta la mia vita.
Sentì un esercito di ragni arrampicarsi sulla sua schiena facendogli venire i brividi. All’improvviso una voce rimbombò nella stanza:- Gash non sarà l’unico a soffrire, presto anche voi proverete il dolore più forte di tutta la vostra vita. Anzi, non solo voi, non solo il Makai. Anche CERTI abitanti della Terra. Sì, avete già capito chi: i vostri partner!E voi non potrete fare nulla per aiutarli!!
Con quelle parole la voce svanì, rapida com’era venuta. Continuò a rimbombare solo nella testa di Gash, Tio, Umagon, Kanchome, Brago, Wonlei e Kid. I loro partner! Cosa gli avrebbe fatto? Senza un portale, però, non avrebbero mai potuto saperlo.

Che ve ne pare :?: ?Presto posterò il secondo capitolo,ma per il terzo ci sarà da aspettare un po' di più .
 
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BaouZakeruga
view post Posted on 6/9/2010, 21:50




:pietra: wow sei bravissima...complimenti bellissima
 
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Kaika
view post Posted on 8/9/2010, 08:05




Grazie bao :carezza: !Il secondo è quasi pronto,ma dato che ho perso il foglio dove avevo scritto come continuarlo e non mi ricordo niente,dovrò riinventarlo :muro: .Spero di fare in fretta.

Edited by Kaika - 8/9/2010, 17:47
 
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Kaika
view post Posted on 8/9/2010, 16:50




Ecco,prima del previsto,il secondo capitolo! Come ho gia detto, peril terzo i tempi saranno un po' più lunghi.

2-UNA LETTERA NERA

Quel giorno Kio sentiva la mancanza di Gash più del solito. All’inizio non capiva il perché, poi si ricordò che proprio quel giorno aveva incontrato il suo piccolo amico per la prima volta. Ripensando a quel giorno arrivò a casa. Nella cassetta della posta trovò una lettera nera con il simbolo del libro sopra. Era come quella che aveva ricevuto da Gash, tranne che per il colore: era nera. L’avrebbe volentieri aperta lì, ma pensò che fosse più sicuro aprirla in camera. Salì le scale di corsa, dimenticandosi completamente di salutare la madre. Appena entrato sbatté la porta alle sue spalle e aprì la lettera. Era eccitatissimo. Chissà cosa gli voleva dire Gash! Magari lo avvisava che aveva finalmente aperto un portale per la Terra, oppure… i suoi pensieri allegri furono fermati di botto: quella non era la grafia do Gash, anzi era molto diversa! Ovviamente i caratteri erano quelli mamodo. La lettera è riportata qui sotto(ovviamente tradotta!):

Signor Kiomaro Takamine,
Abbiamo ritenuto opportuno avvisarla dell’accaduto, poiché è stato il partner del piccolo Gash. Mi duole molto comunicarle una disgrazia recentemente accaduta nel Makai: è crollata un’intera parte del palazzo, compresa la camera da letto, dove dormiva il Re. I soccorsi sono intervenuti il prima possibile, ma il loro presto era troppo tardi. L’intero Makai è in lutto per la perdita del nostro Re…


Kio non finì di leggere. La lettera che gli aveva portato tanta gioia, ora gli aveva dato la notizia più brutta mai ricevuta. Era lì, immobile,i pugni stretti e gli occhi chiusi, che piangeva lacrime amare. Era riuscito a reggere la lontananza dal suo amico grazie alla certezza che lui stava bene, ma ora che non aveva più quell’ancora di salvezza, si sentiva disperato. Davanti agli occhi gli passarono rapidamente tutti i momenti passati col suo amico; quando era entrato nella sua camera rompendo la finestra e aveva cambiato per sempre la sua vita, la battaglia contro i mamodo millenari, le battaglie vinte dentro Faudo, la lotta contro Clear Note e la battaglia finale contro Brago e Sherry. Il campanello lo distolse dai suoi pensieri. Andò ad aprire e vide Megumi sulla porta. Aveva gli occhi rossi di pianto. Appena lo vide gli si gettò tra le braccia singhiozzando. Kio non le chiese perché era così triste, sapeva che non sarebbe riuscito a consolarla, dato che lui aveva bisogno di essere consolato. La strinse forte, accarezzandole la testa. Proprio in quel momento sbucò dal nulla Susy, che, vedendoli abbracciati, ruppe l’arancia che aveva in mano e scappò via in lacrime. Sentendo I singhiozzi mischiati a grida di rabbia Megumi si staccò da Kio. Allora lui le chiese perché piangeva così, e lei gli mostrò una lettera nera. Era uguale a quella ricevuta da Kio, solo che comunicava la morte di Tio in un incendio. Kio corse verso il telefono e iniziò a digitare un numero in fretta e furia: quello del Dottor Rebus. Rispose la segreteria telefonica:- Il Dottor Rebus non vuole sentire parlare con nessuno ed è chiuso nella sua camera,dalla quale non esce da 2 giorni. Se volete,lasciate un messaggio dopo il bip,e lui lo leggerà appena uscito. BIP!- Kio riattaccò, e vedendo lo sguardo sbigottito di Megumi,le mostrò la lettera. Le disse che credeva che l’avessero ricevuta tutti,e ciò gli sembrava strano. Hana accese la tv proprio in quel momento e al tg diedero una notizia straordinario “La super-star Parco Folgore è stata vista mentre tentava di buttarsi da un grattacielo. Per fortuna è stata fermata appena in tempo. Ancora ignote le cause.” Kio e Megumi capirono subito che aveva ricevuto la lettera. Un rapido giro di telefonate confermò i sospetti di Kio. Sumbeam non andava più a lavoro e si era chiuso in casa, Sherry,in preda alla disperazione aveva distrutto quasi tutta la sua stanza e aveva anche tirato un cuscino in faccia al povero Albert che entrato in camera sua per controllare, Li-yen era schizzata fuori di casa in lacrime, per poi accasciarsi sotto l’albero dove erano incise le loro iniziali e Dufoax era ancora più silenzioso del solito. Le cause erano le più varie: Gash era morto quando era crollato il palazzo, Tio era stata coinvolta in un incendio, Kanchome si era ammalato di una malattia incurabile e sconosciuta, Umagon si era smarrito in un bosco e non l’avevano più ritrovato, Kid era stato morso da un serpente iper-velenoso, Zeno era stato schiacciato da una frana, Wonlei era stato assassinato e Brago era caduto in un dirupo. Organizzarono subito una riunione a casa di Kio. Quella situazione era troppo strana e andava risolta in fretta.
 
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Kaika
view post Posted on 18/9/2010, 19:04




Ecco il 3 capitolo! Scusate peril ritardo :goccia: ...

3-ADUNATA A CASA DI KIO
S’incontrarono tutti a casa di Kio 2 giorni dopo. Erano riusciti a convincere anche il Dottor Rebus grazie a 4 parole:-Forse Kid è salvo.- Avevano tutti gli occhi rossi dal pianto e il morale sotto zero. Dopo i saluti nessuno parlò più fino a quando entrarono in camera di Kio. Appena si furono seduti tutti Kio iniziò a parlare:- Per telefono non vi ho detto nulla perché ho una cosa da mostrarvi, e credo che vi aiuterà vederla.- Così dicendo mostrò a tutti la lettera nera. Ci rimasero di sasso; era la stessa identica lettera che avevano ricevuto loro! Kio continuò a parlare:- Questa lettera l’abbiamo ricevuta tutti, e a me sembra strano che siano morti contemporaneamente. C’è un’altra cosa che vi devo mostrare.- Si avvicinò al cassetto ed estrasse la lettera ricevuta da Gash:-Guardate un attimo il simbolo del libro. Che notate?- Folgore fu il primo a rispondere:-Niente, assolutamente niente!- Kio gli disse di guardare meglio. Li-yen fu la prima ad accorgersene:-La seconda lettera ha i cerchi più piccoli e le linee meno dritte!- Tutti sgranarono gli occhi e uno per volta confermarono che Li-Yen aveva ragione. Solo Folgore ebbe un attimo di esitazione. Kio era felice di vedere una piccola scintilla di speranza negli occhi dei suoi amici:- Che i due simboli siano diversi è una cosa un po’ strana: il marchio regale rimane lo stesso.- Sherry,glaciale come sempre:-Questo può significare che l’ha scritta qualcun altro.- Kio fece cenno di sì con la testa. –Chi però?- era la voce di Megumi, che aveva battuto tutti sul tempo. Kio non ne aveva la più pallida idea, dato che mancava anche la firma. Però li aveva chiamati lì per scoprirlo insieme. Ci dovevano riuscire: poteva essere a rischio tutto il Makai, e anche il loro mondo.

2 giorni dopo. Makai
Gash fu dimesso dall’ospedale, dove era stato ricoverato dopo l’esplosione. Sorrise ai suoi sudditi e li rassicurò dicendogli che stava bene e che si era ferito per errore: stava scendendo le scale quando era inciampato in un gradino e si era fatto tutte le scale ruzzolando, finendo anche nel caminetto. Avevano deciso di tenere nascosta la verità per non creare troppo scompiglio, ma si era sparsa la voce della scomparsa dei due Guardiani, e ad alcuni il racconto di Gash non convinceva affatto. Più passava il tempo più diventava difficile mantenere il segreto: I mamodo che chiedevano di sapere la verità erano sempre di più. La situazione divenne ancora più difficile quando Kanchome si ammalò gravemente, Nessuno sapeva che malattia era, e le numerose cure si rivelarono inutili. Furono giorni terribili per Gash e i suoi amici. Kanchome peggiorava di giorno in giorno e le sofferenze erano terribili. Un giorno Kanchome disse alcune parole,confuse:-Gash….attento…lei…è pericolosa…- Gash,con gli occhi pieni di lacrime:- Kanchome ma che dici? Tu devi solo pensare a guarire, nient’altro!- Kanchome mise una mano sulla sua, aveva gli occhi vitrei dal dolore:- Gash, promettimi di stare attento, ti prego, promettimelo.- Gash non poté fare altro che annuire. Aveva capito che quelle parole, quasi sospiri, erano l’ultimo desiderio del suo amico. Kanchome sorrise appena, poi chiuse gli occhi per sempre. Gash iniziò a singhiozzare fortissimo. Tutti i suoi amici sentendolo corsero da lui. Non ci fu bisogno di spiegazioni; bastò che videro Kanchome sul letto,che non respirava, e le lacrime iniziarono a scorrere anche dai loro occhi. Il funerale fu organizzato pochi giorni dopo. Nessuno fiatò, ma piansero tutti. Il ricordo del loro amico, che li aveva tante volte aiutati, gli aveva risollevato il morale, il pensiero di non rivederlo mai più,erano terribili. Nel Makai da quel giorno tutto iniziò ad andare malissimo: morti, esplosioni, case distrutte, paesi rasi al suolo… Nessuno sapeva il perché, tranne Gash e i suoi amici: la colpa era di quella mamodo, ma dato che non sapevano neppure chi era, fermarla sarebbe stato impossibile.

è più corto degli altri,ma non avevo proprio idee :sigh: ! Comincio a pnsare che a nessuno importi della mia fanfiction.
 
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Kaika
view post Posted on 24/9/2010, 18:16




Ecco il quarto capitolo, anche se in ritardo. Credo che gli altri non tarderanno: ho già due sacchi di idee :XD: !

4-UNA DECISIONE
-Dobbiamo assolutamente fare qualcosa!!- Gash sbattè violentemente il pugno sul tavolo. Aveva riunito i suoi amici come faceva ogni volta che c’era un grosso problema. Dove si siedeva Kanchome ora c’era la sua foto. Avevano pensato di farlo partecipare lo stesso. –Sì, ma cosa possiamo fare? Non abbiamo la più pallida idea di chi sia quella mamodo e che ci fa qui, quindi come possiamo batterla?- Anche Tio, che era sempre solare, era esaurita. Gash scosse la testa. Volevano tutti risolvere la situazione, ma nessuno sapeva come. –Potremmo cercare informazioni in biblioteca- Zeon aveva avuto quest’idea- Ci sono libri di tutte le ere e, anche se ce ne sono migliaia noi siamo tanti e possiamo farcela.- L’idea fu approvata all’unanimità e si avviarono in biblioteca. Appena videro la quantità impressionante di libri, rimasero sulla soglia; come avrebbero potuto leggerli tutti?! All’improvviso l’idea di Zeon non li convinceva più tanto. Fu solo un attimo, però. Non potevano affrontarla senza avere una minima informazione su di lei. Gash aveva promesso a Kanchome di stare attento, e doveva farlo. Si divisero le zone della biblioteca e iniziarono a leggere quei libroni. Era un lavoro sfiancante, ma dovevano farlo. Passarono tutta la giornata a leggere, facendo solo brevi pause per mangiare e bere. Una pausa più lunga dovettero farla quando Kid fu schiacciato da un librone grande quanto due enciclopedie. Non smisero neppure la notte. Quando un compagno si addormentava, un altro lo svegliava. Continuarono così per due giorni, e non smisero neppure quando saltò la corrente. Nel frattempo, però, qualcuno li spiava nell’ombra. –Sperano di riuscire a scoprire qualcosa su di me, ma sarò io a rivelarglielo, quando i tempi saranno maturi. Non riusciranno mai a perlustrare tutta la biblioteca in tempo, ma vedrò comunque di rendergli la vita impossibile. - rise di gusto. Le piaceva che gli altri soffrissero, da sempre, per quanto ricordava. Non sapeva perché, le piaceva e basta. La sua vita sarebbe stata magnifica, se non le fosse piaciuto far male agli altri. Ora avrebbe recuperato ciò che aveva perso. Quei ragazzini non si sarebbero nemmeno dovuti illudere di poterla fermare, quegli orribili moscerini. Gliel’avrebbe fatta vedere, ma prima li avrebbe cotti a puntino. Aveva poteri che loro Non potevano nemmeno lontanamente immaginare. Quei poteri le avevano complicato la vita, o era lei che aveva preteso troppo? No, erano quegli stolti che le avevano dato troppo poco, che l’avevano considerata come un rifiuto. Era superiore a tutti loro, ed era sempre stata invidiata. Era il suo momento di riscattarsi, e aveva una sola possibilità; non avrebbe fallito.

Erano passati 4 giorni, e avevano quasi completato di perlustrare la biblioteca, mancavano solo i volumi più antichi. Erano la loro ultima speranza. Avevano appena fatto colazione quando un boato fece tremare tutto il castello; proveniva dalla biblioteca. Si misero a correre. Forse avrebbero potuto vedere di faccia quella mamodo che creava tanto scompiglio. Quando arrivarono videro un enorme buco dove prima c’era la parte della biblioteca da perlustrare. Una voce rimbombò:- Credevate fosse facile, eh? Vi illudevate!! Verrete schiacciati e presto, molto presto, vi accorgerete del guaio in cui vi siete cacciati. Sarà troppo tardi!! Assisterete alla disfatta del Makai e della Terra, ma non potrete fare nulla per fermarmi!!- Rise ancora. Le loro faccie erano così terrorizzate, erano così spaventati: uno spettacolo esilarante!- Adesso basta!!!- Brago era sbottato. Fino a quel punto era stato in silenzio, ma ora non ce la faceva più.- Ci vuoi dire chi sei una volta per tutte?! O preferisci restare nascosta come una vigliacca schifosa?- Fremeva di rabbia .Aveva il pugno chiuso davanti a sé, come per colpire la sua nemica. Non ci fu risposta, solo un angosciante silenzio. Non potevano più aspettare. Non importava come, ma dovevano fermarla.

Allora? Che ne pensate :?: ?
 
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Zaccino_fans
view post Posted on 24/9/2010, 19:05




Complimenti Kaika
 
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Kaika
view post Posted on 26/9/2010, 14:08




grazie zaccino :carezza: !
 
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Diamond_Neko-chan
view post Posted on 4/7/2012, 12:02




oh mio dio che storia fantastica COMPLIMENTI

LA CONTINUERAI?
 
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8 replies since 5/9/2010, 14:15   134 views
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