Ecco la mia prima fanfiction.Spero vi piaccia!
ATTENZIONE!!contiene spoiler!è ambientata nel Makai,dopo la guerra,quindi si scopre chi sale al trono e tutto il resto,quindi se non lo sapete e non volete saperlo,NON leggete!
PROLOGOEra circa mezzanotte nel Makai e la luna splendeva alta nel cielo illuminando gli immensi prati verdi. Tutti dormivano, o meglio, quasi tutti. Un’esile figura avanzava illuminata dalla luna. La sua altezza era di una ragazza di 17-18 anni, ma in realtà ne aveva molti di più. Una lunga treccia lilla le ricadeva sulle spalle e gli occhi blu come il mare fissava un punto lontano. Indossava un lungo vestito bianco con i bordi color porpora e un lungo mantello grigio. I suoi vestiti erano strappati e zoppicava notevolmente. La caviglia le faceva malissimo. Ma che le importava? Era finalmente giunto il suo momento, e poi, ormai aveva imparato a sopportare perfettamente il dolore, dopo tanto tempo. Una lunga cicatrice violastra le solcava il viso color porcellana. Un tempo doveva essere una delle ragazze più belle del Makai,ma ora non era più nessuno,era stata dimenticata da tutti e non ricordava più cosa si provava a stare con gli amici o con la propria famiglia, conosceva solo la solitudine,la triste, tristissima solitudine. Non sapeva che voleva dire provare un’emozione diversa dal forte desiderio di ricomporre il suo orgoglio a pezzi da tanti anni. Il momento che aveva aspettato così a lungo era vicinissimo, talmente vicino che si sentiva più sicura che mai. Finalmente sarebbe potuta rientrare nel Makai, dopo tanto tempo. Le faceva piacere rivederlo. Era una sensazione di caldo nello stomaco, a lei del tutto sconosciuta. Forse in passato l’aveva provata, ma non se lo ricordava affatto. Mentre era assorta nei suoi pensieri, sentì una voce:-Chi sei tu e che ci fai qui?- Era Reira che le puntava contro il suo scettro a forma di luna, pronta a sparare un Mingreon. Accanto a lei c’era Victoreem; erano i Guardiani e come tali dovevano proteggere il Makai, anche a costo della vita. La figura sorrise, e un debole raggio di luna le illuminò il viso. Il suo non era un sorriso, ma era un ghigno che ti paralizzava gli arti, permettendogli solo di tremare per la paura. Reira sgranò gli occhi; non riusciva a crederci! Era lei, era proprio LEI! Fece un Passo indietro, terrorizzata. La mamodo, il cui volto era piombato di nuovi nell’oscurità, disse:-Vedo che ti ricordi di me. In fondo, tu c’eri, giusto Reira?- La sua voce aveva un suono roco, ma conservava un eco di una voce dolce, avuta tanto tempo fa, prima che il lungo silenzio gliela rovinasse. Reira aveva sempre più paura e Victoreem era nascosto dietro di lei da un bel pezzo. “Come fa a sapere il mio nome?Noi non ci siamo mai parlate!La conosco perché c’ero quel giorno, ma non le ho mai parlato, ne sono sicura al 100 per cento!“La figura continuò a parlare: Tu sai tutto, ma non andrai a raccontarlo a nessuno, perché non potrai!! E nemmeno tu, testa a V!- Mise la mano ben aperta davanti ai 2 poveretti e, senza pronunciare nessun incantesimo, sparì, per riapparire più in là, oltre i Guardiani. Sorrise di nuovo, mentre dietro di lei ci fu un’esplosione che fece fare un volo di 20 metri ai due Guardiani. -Un nuovo pericolo sta arrivando nel Makai, e nessuno potrà sfuggirvi, e questo pericolo…… sono IO!-disse,ridendo. La sua risata fece tremare di paura anche gli steli d’erba e i pesciolini che dormivano pacificamente nel lago cristallino che era accanto a lei.
1-UNA GIORNATA QUASI TRANQUILLAQuella mattina Gash si alzò, si vestì e fece colazione. Da tanto non accadeva qualcosa di strano nel Makai. Niente rapine, omicidi, attacchi, nemici pericolosi, ritorno di avversari sconfitti. Niente di niente. Nonostante ciò, si sentiva come un senso di angoscia dentro, ed era moooooooolto preoccupato. Fuori pioveva e il vento ululava, facendo piegare tutti gli steli d’erba e i fiori e scuotendo le cime degli alberi. Tutte quelle gocce che rigavano il vetro della finestra del palazzo ricordavano al piccolo Gash le lacrime che avevano rigato i volti dei suoi amici e nemici durante la battaglia. La battaglia che lui stesso aveva deciso di non annullare. Questa decisione l’aveva presa in base alle sue esperienze: una semplice elezione non sarebbe bastata a fermare persone come Zophise, che avrebbe potuto facilmente manipolare la mente degli elettori, costringendoli a votare per lui e portando il Makai alla distruzione totale. E poi, la battaglia gli aveva permesso di crescere, e ciò sarebbe accaduto anche a tanti altri demoni. Si riscosse dai suoi pensieri e iniziò a girare a vuoto per il palazzo. Non aveva la più pallida idea di come occupare la giornata. Era assorto nei suoi pensieri (troppo malinconici per un tipo allegro come il piccolo Gash) quando qualcosa lo colpì in pieno petto, buttandolo a terra e gridando come un pazzo “merumerumei!”. Gash riconobbe subito la voce di Umagon, che iniziò a leccarlo. Gash, tra le risate riuscì a staccare Umagon, giusto in tempo per vedere Tio che correva agitando una mano, seguita da Kanchome. Gash non vedeva da un bel pezzo i suoi amici, dato che aveva avuto troppi impegni. Decisero di uscire a giocare. Si fiondarono verso il portone, lo aprirono e corsero per i prati ridendo e scherzando. All’improvviso si sentì un tuono e si paralizzarono all’improvviso; pioveva ancora, e loro erano bagnato fradici!!Iniziarono una folle corsa verso il palazzo il cui portone era, fortunatamente, ancora aperto. Appena entrati lo richiusero fragorosamente. Si erano totalmente dimenticati della pioggia! Erano tristissimi, non sapevano che fare. Fu Gash a risollevare il morale di tutti:-Che ne dite di giocare nel palazzo? Anche qui c’è molto spazio!- La proposta fu approvata e passarono la mattina a correre per i corridoi e a nascondersi nelle varie stanze. L’ora di pranzo arrivò in un battibaleno e si fermarono lì a mangiare. Avevano quasi finito quando Kanchome si alzò in piedi gridando, e facendo prendere uno spavento agli amici:- Guardate c’è il sole!-Se n’era accorto guardando dalla finestra davanti a lui. Si fiondarono tutti fuori e stavolta non tornarono indietro. Per la strada incontrarono anche Kid e Wonlei, che si unirono a loro. Gash vide Brago e lo invitò a giocare con loro, ma lui cambiò strada. Figuriamoci se si metteva a giocare ai giochi infantili di quel piccolo bambino! Fu una giornata bellissima e la sera il piccolo re si coricò felice, ripensando ai bei momenti passati. Stava quasi per addormentarsi, quando ritornò il senso d’inquietudine che aveva provato quella mattina. Sgranò gli occhi e non riuscì più a prendere sonno. Pensò che una passeggiata gli avrebbe schiarito le idee. Si era appena alzato dal letto quando una violentissima esplosione fece tremare il palazzo, facendo cadere a terra il quadro del pro-pro-pro-pro-….zio Pashu. Gash scese le scale di corsa e uscì fuori. Si trovò davanti la stessa figura vista dai due guardiani,solo che lui non l’aveva mai vista,mentre loro sì. Riusciva appena a distinguerne i lineamenti. Disse:-Quindi sei tu l’attuale re del Makai. Un bambinetto come te al trono, figuriamoci! Rimedierò subito a questo scempio.- Gash era terrorizzato come mai in vita sua. Quella voce lo scuoteva fin dentro le viscere, facendolo tremare come gli steli di quella mattina. La mamodo (credo che ormai sia chiaro che lo sia) tese la mano, per poi fare un gesto brusco con la mano. Gash ebbe l’impressione che la terra si aprisse sotto i suoi piedi, poi qualcosa di bollente lo spinse verso l’alto. Per pochi secondi ebbe l’impressione di volare libero come un uccellino, ma durò veramente poco, dato che iniziò subito a precipitare. Giù, giù sempre più giù. L’ultimo ricordo nitido fu una risata, ancora più terrificante della voce. Poi c’è il nero, il nero più nero che esiste al mondo.
Quando riaprì gli occhi si trovava in ospedale, circondato dai suoi amici. In un angolo vide anche Brago. Gli faceva un male cane la testa, oltre al resto del corpo. Durante i primi momenti vide sfocato, poi la vista gli si fece più nitida. Sentì chiaramente la voce di
TIO: Gash, gash! Mi senti?
GASH: credo di sì. Ma dove mi trovo?
TIO: Sei in ospedale. Ti abbiamo trovato privo di sensi accanto al portone del palazzo, pieno di ustioni e ferite gravi.
KANCHOME: Ricordi chi o cosa è stato a farti questo?
GASH: Ricordo,una mamodo,nell’ombra, un’esplosione e poi quella risata. Era terribile, la cosa più spaventosa che abbia mai sentito in tutta la mia vita.
Sentì un esercito di ragni arrampicarsi sulla sua schiena facendogli venire i brividi. All’improvviso una voce rimbombò nella stanza:- Gash non sarà l’unico a soffrire, presto anche voi proverete il dolore più forte di tutta la vostra vita. Anzi, non solo voi, non solo il Makai. Anche CERTI abitanti della Terra. Sì, avete già capito chi: i vostri partner!E voi non potrete fare nulla per aiutarli!!
Con quelle parole la voce svanì, rapida com’era venuta. Continuò a rimbombare solo nella testa di Gash, Tio, Umagon, Kanchome, Brago, Wonlei e Kid. I loro partner! Cosa gli avrebbe fatto? Senza un portale, però, non avrebbero mai potuto saperlo.
Che ve ne pare
?Presto posterò il secondo capitolo,ma per il terzo ci sarà da aspettare un po' di più .